Facebook

Il “click-baiting” è una pratica diffusa per ottenere molti click pur avendo un contenuto obiettivamente povero. Purtroppo, è un metodo usato anche da molti canali di informazione: si usa un link breve, una descrizione appositamente confusa o volutamente ambigua e la foto “giusta” per far sì che l’utente clicchi pensando di trovare una data notizia. Quest’ultima, però, non rispecchia le aspettative: ormai l’utente è entrato nell’articolo e il sito ha ottenuto la visita in più. Si tratta di un modo fastidioso di ottenere visite e Facebook lo ha capito. Come?

“Un modo è osservare quanto tempo una persona spende a leggere un articolo fuori da Facebook” hanno scritto Khalid El-Arini, ricercatore, e Joyce Tang, Product Specialist. “Se l’utente clicca su un articolo e spende tempo a leggerlo, ci suggerisce che hanno raggiunto un contenuto in qualche modo di valore. Se cliccano un link e tornano subito su Facebook, ciò invece ci indica che non hanno trovato qualcosa che volevano. Con questo aggiornamento inizieremo a prendere in considerazione se gli utenti tengono a spendere più tempo fuori da Facebook dopo aver cliccato su un link oppure tornano subito indietro al News Feed quando diamo priorità alle varie storie che contengono link”.